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Mete principali

Quito
La capitale dell'Ecuador, situata a 2.850 metri di altitudine in un scenario di composta bellezza , si estende nel cuore delle Ande alle falde del maestoso vulcano Pichincha, che domina la città dall'alto dei suoi 4.800 metri. Dichiarata patrimonio dell'Umanità dalla Unesco, Quito è considerata per le splendide testimonianze del suo passato coloniale, le chiese barocche dagli interni decorati in oro, i conventi cinquecenteschi e gli antichi palazzi della nobiltà spagnola , una delle più belle e suggestive città del Sud America. Fondata da Sebastiàn de Benalcazar nel 1.534 sui i resti della vecchia città india, totalmente distrutta dal generale di Atahuallpa poco prima dell'avvento degli spagnoli. Quito ha una forte impronta coloniale, e proprio in questo risiede il suo fascino. Il suo cuore è la Piazza dell'Indipendenza da cui si può entrare nel labirinto delle stradine acciottolate e inanellate l'una con l'altra. Passeggiando nella Città Vecchia si ha la sensazione di essere tornati indietro nel tempo, nella Quito del XVI secolo . Ad una ventina di chilometri da Quito, in direzione nord, sorge il monumento denominato "La Mitad del Mundo", innalzato esattamente sulla linea equatoriale, alla latitudine zero. Qui, tra il 1736 e il 1744, Charles della Contamine e un gruppo di suoi colleghi francesi misurarono la curvatura terrestre per conto della Reale Accademia di Francia.

Otavalo
A poche ore da Quito, percorrendo la Panamericana Nord, si raggiunge Otavalo cittadina rinomata per il tipico mercato uno dei più antichi del Paese. Questa affascinante borgata, pacifica, cinta da belle montagne, ogni sabato è il punto d'incontro dell'intera comunità Otavalo che viene al mercato a vendere il suo artigianato. E' il mercato più famoso dell'Ecuador, uno dei più rinomati dell'America del Sud, è molto frequentata di turisti, sempre più numerosi. Gli "otavalenos" hanno un'antichissima tradizione commerciale. Prima degli Inca già scambiavano viveri e animali. Poi, durante l'epoca coloniale, gli spagnoli li utilizzarono per tessere indumenti. Cosi l'intera comunità fu costretta ad imparare l'arte del telaio. I compagni di Pizarro aprirono un numero impressionante di botteghe con manodopera schiavizzata che lavorava molte ore al giorno. La cultura Otavalo è tra le più vivaci dell'Ecuador e giustamente la più analizzata dagli studiosi. Alle porte dalla città è sorto persino un istituto di antropologia dove esperti del mondo intero vengono a compiere le loro ricerche. Gli indios "otavalenos" sono fieri e indipendenti e indossano stupendi costumi di gran eleganza.

La strada dei vulcani
La lunga vallata che, situata a sud di Quito, porta fino a Cuenca è fiancheggiata da due catene montuose parallele che offrono panorami selvaggi e annoverano nove delle dieci cime più alte del paese. La metà della popolazione del paese vive in questa vallata coltivandone il ricco suolo vulcanico. L'area è punteggiata di villaggi indigeni isolati dove lo stile di vita non sembra essere cambiato per nulla nel corso dei secoli e dove ciascuna comunità sfoggia un diverso stile nell'abbigliamento tradizionale. Nei giorni di mercato i paesi più grandi, quali Saquisilí, Pujillí, Zumbagua, Sigchos e San Miguel de Salcedo, si riempiono di persone provenienti dai villaggi circostanti. La pacifica comunità di Salinas è rinomata per i suoi latticini e i salami fatti in casa e per i prodotti artigianali in lana. Molti di questi villaggi possono essere raggiunti solo a piedi. L'autostrada panamericana, che percorre l'intera vallata, è costellata di panorami spettacolari.

Cuenca
Cuenca fu fondata nel periodo di massima espansione dell'impero inca. Racconti di templi dedicati al Sole, di palazzi ricoperti di scaglie d'oro e misteriose leggende, fecero di Cuenca una città ambita e famosa la cui distruzione è ancor oggi avvolta nel mistero. Sulle sue rovine i conquistatori spagnoli edificarono la nuova città che conserva ancor oggi le atmosfere del passato coloniale nelle strade acciottolate, nei balconi in ferro battuto, nelle piazze fiorite, nei tesori di arte religiosa, nelle cupole lucenti delle sue chiese. Nelle stradine si affacciano le botteghe degli artigiani che espongono ceramiche finemente dipinte, gioielli in oro e argento, tessuti e tappeti dai vivaci colori e disegni. Conoscere Cuenca offre l'opportunità di visitare la fortezza di Ingapirca che comprende i resti di una fortificazione con cortili, terrazze, templi, abitazioni. Oggi sul luogo sorge un piccolo museo che espone una collezione di antiche ceramiche . Vicino a Cuenca, a circa 40 km, sorge la bella cittadina di Gualaceo e la vicina Chordeleg. Questa è una terra di artigiani abili e pieni di immaginazione che sanno trasformare l'argilla in deliziosi oggetti di ceramica, l'oro e l'argento in raffinati gioielli.